LUCCA IS COMING: COME PREPARARSI ALLA FIERA DEL FUMETTO PIU’ ATTESA DELL’ANNO

Manca poco più di un mese alla prossima edizione di Lucca Comics&Games.

Se siete tra quelli che vorrebbero portare un progetto da sottoporre in fiera e ancora non avete iniziato a prepararlo, vi consiglio di lasciar perdere in partenza. Lungi da me voler scoraggiare l’entusiasmo di chi desidera cimentarsi in questo settore, ma se ambite a presentarvi in modo professionale, sappiate che arrivare con un prodotto assemblato all’ultimo momento, non è mai una buona idea. Pensate, invece, a godervi la fiera, soprattutto se è la vostra prima volta a Lucca. Girate per gli stand, parlate con autori ed editori, cercate di capire che aria tira nel mercato. Cosa gradisce leggere il pubblico in questo momento? Quali sono i fumetti che vanno per la maggiore? Che caratteristiche hanno? Tenete sempre le antenne dritte e siate curiosi.


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Da tre anni a questa parte, come nei maggiori festival sul fumetto di tutto il mondo, anche a Lucca è stata allestita l’Artist Alley (o Area Artisti), un padiglione adibito al contatto diretto con gli autori, in Piazza San Romano, accanto all’Area Pro (vedi sotto per sapere cos’è). Sfruttate questa occasione.

Anche se non avete un progetto per le mani, non venite sguarniti. Preparate un portfolio dei vostri lavori. State molto attenti a non creare dei “tomi”, scegliete i vostri “pezzi” migliori e mostrate solo quelli. Gli editori, specialmente nel contesto fieristico, sono immersi in mille problematiche. Nel vagliare i portfolio, vengono scoraggiati dalla quantità esorbitante di pagine che, a volte, gli autori sottopongono. Le fiere, per gli addetti al settore, non sono affatto attività ricreative, ma lavoro vero e proprio.

Se ambite a un ingaggio come disegnatore o colorista, assemblate un portfolio che non sia costituito solo da illustrazioni (a meno che non vi interessi esclusivamente questa professione). Differenziate la tipologia di produzione: inserite, nel vostro book, alcune tavole che mostrino azione e altre che siano più statiche. Inoltre, portate dei lavori in cui sia descritta un’ambientazione curata, in modo da permettere agli editori di testare la vostra bravura, quando si tratta di disegnare palazzi, auto, astronavi, ecc.

Chi, invece, punta alla scrittura, avrà vita più difficile. Questo perché l’immagine è immediatamente percepibile, mentre per leggere una sceneggiatura è necessario più tempo, per cui, non avrete quasi mai un feed-back diretto, ma dovrete attendere che l’editore torni a casa e legga i vostri lavori. Ovviamente, non è detto che abbia il tempo o la voglia di farlo. Il mio consiglio è di trovare un disegnatore che sia disposto a impegnarsi su quattro o cinque pagine della vostra sceneggiatura, per poi presentarle alle case editrici, complete di lettering. In questo modo avrete la possibilità di sottoporre un progetto e, allo stesso tempo, di avere un riscontro riguardo alla vostra capacità di costruire una storia, attraverso dialoghi e immagini.

Nel caso in cui siate troppo in ritardo per procedere in questo modo, lasciate i vostri book e non scordate mai di chiedere il biglietto da visita alla persona con cui state parlando. Una volta tornati a casa, dopo un periodo ragionevole di tempo, provate a contattare l’editore e a chiedere garbatamente un feed-back. Nel caso non otteniate subito una risposta, non scoraggiatevi. Riprovate tante volte quante bastano per non diventare degli stalker.

Dedicate tempo e un minimo di spesa per la creazione del vostro portfolio, è molto importante che risulti professionale. Non portate mai fogli volanti. Se avete preparato un progetto, fate che sia curato, magari uno spillato con una copertina ben confezionata.

Documentatevi. La domanda cui dovete dare risposta quando avete un progetto da presentare a una casa editrice è: “Il mio lavoro è adatto alla sua linea editoriale?” È completamente inutile produrre un’ottima opera, sperando che la “Tal dei Tali” casa editrice la pubblichi, se prima non siete sicuri di aver centrato il suo target e le sue tematiche. In realtà, la mossa più scaltra prima di concepire un nuovo progetto, sarebbe quella di informarsi sulla tipologia di pubblicazioni del vostro obiettivo e, poi, con questa idea bene in mente, creare un prodotto che gli sia affine (affine, non un copiaticcio!). In base a questo discorso, sono banditi i progetti con cui candidarsi un po’ ovunque. Scegliete la vostra casa editrice di riferimento, al massimo due, eviterete di far perdere tempo a voi stessi e agli altri.

Non presentatevi da un autore o, ancora peggio, da un editore, dicendo frasi del tipo: “Ho in mente una storia bellissima, ma non posso raccontarla a nessuno, altrimenti me la ruba”. Le fiere sono fatte anche per proporsi, prendetele come dei colloqui di lavoro. Nessuno riporrà la sua fiducia in voi, a meno che non mostriate le vostre abilità.

Siate umili. I consigli di chi lavora nel settore, sono le gemme più brillanti che possiate raccogliere in questi frangenti. Ascoltate, ragionate intorno a quello che vi è stato detto e fatene tesoro per il futuro.

Prima di venire a Lucca, concedetevi un bel viaggio nel web alla scoperta dei volti di chi lavora in questa realtà. Avrete così modo di riconoscerli tra la folla.

Ogni anno viene allestita una zona specifica per permettere agli esordienti di incontrare gli editori: l’Area Pro. Funziona in questo modo: ogni giorno, editori e talent scout, a rotazione, sono presenti in Area Pro. Controllate in internet o attraverso il programma cartaceo, quando sono disponibili gli editori che vi interessano. La mattina presto, andate in Area Pro, lasciate il vostro portfolio dichiarando per chi è e, in cambio, vi verrà dato un numero e un’ora in cui dovrete essere disponibili. Attenzione: è utile sapere che è necessario realizzare tante copie del vostro portfolio, quanti sono gli editori con cui siete interessati a fare un colloquio. All’orario stabilito tornate in Area Pro e attendete che vengano esposti i cartelloni con i numeri relativi a chi è stato scelto per gli incontri.
 
Ultimo consiglio: anche se non verrete scelti, e malgrado le lunghe attese siano spesso estenuanti, sappiate che chi è intorno a voi condivide il vostro sogno di diventare un autore di fumetti. L’attesa in Area Pro è un buon modo per creare nuove alleanze. Avete bisogno di uno sceneggiatore o di un colorista? Non è escluso che ne troviate proprio lì. Quindi parlate, confrontatevi, fate amicizia.
 
Per il resto, posso solo augurarvi un grande in bocca al lupo!


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Valentina Marucci