SMARTCOMIX: LA “MAGIA” DEI PEZZI CHE COINCIDONO PERFETTAMENTE. INTERVISTA A MARCO TURINI

Valentina: Marco tu sei autore di fumetti da molti anni. Hai lavorato e lavori per il mercato nostrano, europeo e statunitense. A tal proposito, in quali progetti sei attualmente coinvolto?
 
Marco: Attualmente, come spesso mi capita, sono coinvolto su più fronti ed alcuni di essi sono al momento Top Secret… Ad ogni modo a Giugno esce una mia storia per la Marvel, sto lavorando ad una graphic novel con la scrittrice Kristen Enos, ho progetti per gli SmartComiX e molto altro…
 
Valentina: Sappiamo del grande successo che sta avendo SmartComiX. Puoi spiegare ai nostri lettori cosa ti ha convinto a partecipare alla creazione di questo prodotto?
 
Marco: Fondamentalmente due ragioni: la stima/amicizia con Fabio e l’idea di fondo, assolutamente rivoluzionaria e avanti con i tempi.
 
Valentina: Parlaci della vostra collaborazione con Shockdom (per visitare il sito andate a questo link:
http://www.shockdom.it/ ). Cosa ti aspetti da questa sinergia per il futuro dell’iniziativa SmartComiX?
 
Marco: Innanzitutto conosco Lucio (l’Editore) da oltre 20 anni; la prima volta ci incontrammo quando io ancora non ero un professionista e facevo fanzine, questo dimostra quanto mi senta a casa. Mi aspetto una "magia", una di quelle cose che si verificano SOLO quando tutti i pezzi coincidono perfettamente. Shockdom è l’unico editore davvero ideale per questo progetto e, "magicamente", è realizzato da
amici che si ritrovano dopo anni avendo fatto percorsi differenti, cosa chiedere di più?
 
Valentina: Per SmartComiX tu ti occupi sia, per alcune storie, della parte grafica che, insieme a Fabio Celoni, ideatore del progetto, del coordinamento artistico dei vari talenti coinvolti. Il tuo duplice ruolo all’interno di questo progetto è frutto della collaborazione con Shockdom, o era un percorso già in essere fin dall’inizio?
 
Marco: Questo percorso era già in essere fin dall’edizione di Lucca 2014. I motivi sono molti, ma certamente contribuisce il fatto che io e Fabio abitiamo a Praga (a dire il vero io leggermente fuori) e quindi, contrariamente a quanto avviene con gli altri talenti coinvolti, abbiamo costantemente modo di riunirci per confrontarci sulle scelte da operare.
 
Valentina: Come cambia la tua percezione del
lavoro dovendo coordinare i tuoi colleghi?
 
Marco: Non saprei dire, credo sia tutto naturale e lo "sforzo" di essere obiettivi nei giudizi e nelle opinioni, alla fine, non è così faticoso. Va detto che il gruppo è davvero fantastico, sia dal punto di vista della professionalità dei talenti coinvolti, che da quello delle loro qualità personali.
 
Valentina: Quando disegni per un prodotto strutturato per il digitale, ma che poi verrà tradotto anche in copia cartacea, quali sono le domande che ti poni prima di iniziare? Ci sono delle soluzioni tecniche/grafiche che ti sentiresti di consigliare a chi volesse avvicinarsi a questa nuova tipologia di prodotti "ibridi"?

Marco: E’ un campo ancora da esplorare e da capire anche per me. Ho il sogno di realizzare storie che abbiano un impatto visivo simile a quello dei videogiochi. La qualità artistica delle produzioni realizzate per i mercati del digitale è molto alta: trovo interessante la contaminazione tra questi e il medium Fumetto…vedremo.
 
Valentina: Cosa cambia nell’approccio al lavoro del disegnatore, quando il fumetto che si crea è destinato prima alla versione digitale e poi a quella cartacea?
 
Marco: Per quanto mi riguarda, direi che l’approccio non subisce particolari alterazioni ad eccezione di qualche accorgimento in più durante la fase di colorazione. La condizione di retroilluminazione dello schermo, infatti, determina una definizione ed una vivacità dell’immagine, difficilmente replicabile nella versione cartacea.
 
Valentina: Ci indicheresti, qualora ve ne siano, gli elementi peculiari del medium che differenziano il mercato dei fumetti digitali da quello esclusivamente cartaceo?
 
Marco: Al Fumetto digitale manca "l’odore della carta" e le sensazioni che colpiscono nello sfogliarne le pagine. Oltre questi aspetti non vedo altre differenze.
 
Valentina: Puoi spiegarci come si configuri, nella
gestione della narrazione in digitale, il diverso approccio nei confronti della sequenza narrativa? In tal senso, l’utilizzo dell’unità base della narrazione che noi conosciamo come vignetta, quali cambiamenti subisce, in relazione allo storytelling?
 
Marco: Volendo prendere in esame la struttura del fumetto digitale, ci si può accorgere di un  aspetto importante della narrazione sequenziale che, nel fumetto cartaceo "classico", come ad esempio la produzione "Bonelliana", è gestito con una inferiore libertà di movimento: l’effetto sorpresa. Nel formato Smart (cm 13x8), il concetto di tavola (nella sua veste di assemblaggio di più vignette), è stato sostituito dalla scelta di narrare visualizzando, di volta in volta, ciascuna vignetta a schermo intero. Questa scelta permette la gestione dell’effetto sorpresa, aumentandone notevolmente l’impatto e le implicazioni strategiche del suo utilizzo. Come già accennato, nel fumetto tradizionale, una delle implicazioni della narrazione cartacea è l’obbligata fruizione allargata degli sviluppi narrativi, data dalla contiguità delle pagine.
 
Valentina: Rompendo gli schemi connaturati al medium cartaceo e potendo avvalersi di canali comunicativi di comprovata efficacia, in merito a multisensorialità e versatilità delle moderne tecnologie, ritieni ci sia il
rischio di intaccare la natura originaria del medium?
 
Marco: Non sono un tradizionalista e il mondo mi piace perché in evoluzione costante, in questo senso non vedo un pericolo di corruzione del medium, anzi, credo sia un’opportunità!
 
Valentina: Utilizzando come premessa quanto asserito dalla domanda precedente, quali consigli daresti ai nostri lettori che desiderino avvicinarsi a questo nuovo
settore, per individuare il giusto compromesso fra narrare una storia per immagini e la tendenza alla spettacolarizzazione eccessiva dei prodotti?
 
Marco: Come dicevo, in un settore dove ancora molto è da esplorare, credo sia importante non temere di sfidare "una sacralità tradizionale" e, nel contempo, avere la volontà di trovare sempre nuove soluzioni, alla luce di una sperimentazione ragionata. In tal senso, l’unico consiglio valido è di muovere verso la ricerca di una innovazione sempre più in grado di sorprendere e coinvolgere il lettore.
 
Valentina: Cosa c’è nel futuro di Marco Turini?
 
Marco: Non ne ho idea e questa cosa mi piace!
 
Per ulteriori informazioni su SmartComiX, visitate la pagina Facebook del progetto a questo
link.
 
Qui trovate il blog di Marco Turini:
http://marcoturini.blogspot.it/?view=classic

Nel ringraziare Marco per aver risposto alle nostre domande, auguriamo buona fortuna al progetto SmartComix e a tutti coloro che vi partecipano.
 
Stay tuned per ulteriori aggiornamenti!


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Valentina Marucci