VERTICALISMI 2.0

Per questo nuovo appuntamento, abbiamo il piacere di ospitare Mirko Oliveri, creatore e direttore del network Verticalismi.

Valentina: Ciao Mirko, ci racconti l’idea da cui è nato Verticalismi?

Mirko: Verticalismi nasce nel 2010, principalmente da due idee: la prima è stata quella di creare un sito in cui raccogliere i migliori fumetti di autori che, all’epoca, caricavano i loro contenuti in vari blog; la seconda, parte dal concetto di infinite canvas teorizzato da Scott McCloud, per cui la tavola si trasforma in un foglio infinito. Per questo motivo ho scelto un senso di lettura verticale. Più nello specifico, il fumetto è un linguaggio che consiste di tre elementi: immagine, tempo e spazio bianco, tutto il resto è accessorio. Lo spazio bianco è la sequenza tra una vignetta e l’altra, il “luogo” che viene riempito dall’immaginazione del lettore, in una quantità di tempo indefinita a sua scelta. Se, ad esempio, in un fumetto inseriamo delle animazioni o dei tempi di caricamento delle pagine che costringono il lettore ad alterare il suo tempo di lettura, tradiamo il linguaggio del fumetto. Con la teoria dell’infinite canvas questo non succede.

Valentina: L’ultima grande novità è l’ampliamento del network Verticalismi, grazie alla neonata Verticomics, per la quale vi facciamo le congratulazioni. Puoi spiegarci le tappe che hanno portato a questa svolta e la natura della nuova esperienza che state mettendo in atto?

Mirko: Inizialmente Verticalismi doveva essere un contest di fumetti digitali ma, scaduto il contest, il flusso di opere inviatemi non si è fermato e ho deciso di continuare. Nel 2013 sono stato invitato nella redazione di Bao Publishing, che quell’anno figurava come sponsor tecnico del contest. Da lì ho cominciato a frequentare il settore che fino ad allora avevo conosciuto solo attraverso il web. Poi, nel 2014, ho compilato il modulo per partecipare al programma di accelerazione di Luiss Enlabs. Nasce così l’evoluzione di Verticalismi, Verticomics, un’azienda che si occupa di fumetti digitali.

Valentina: I prodotti Verticomics, saranno esclusivamente orientati al mercato digitale, o prevedete anche la stampa di copie cartacee?

Mirko: Siamo interessati esclusivamente al mercato digitale, ma non nego che stiamo valutando l’eventualità di stampare delle edizioni particolarmente speciali e innovative rispetto ai fumetti tradizionali cui siamo abituati. Non dico di più!

Valentina: Attraverso quali canali avete intenzione di sviluppare un polo professionistico per i vostri prodotti: submission, book review, o altro?

Mirko: Continueremo a fare dei contest. In questo momento è attivo il contest : pilot che ha una giuria di grandissimi professionisti, tra cui i publishing manager di Bao, Starcomics, Grrrz e Saldapress. Per il vincitore è prevista la possibilità di potersi produrre la propria serie e venderla su Verticomics con royalties al 70%. Puntiamo a far diventare Verticalismi il Jump italiano. Il nostro scopo è che Verticalismi si sviluppi ulteriormente, in modo tale da renderlo il principale veicolo di visibilità per gli aspiranti professionisti.

Valentina: Ci sono particolari skills, da voi richieste, che i professionisti devono possedere per cimentarsi nella produzione di fumetti per Verticomics?

Mirko: Prima di tutto fare dei bei fumetti. Poi ci sono degli accorgimenti necessari al fumetto con un senso di lettura verticale: gli elementi di cui ho parlato prima restano identici, ma cambia l’organizzazione e l’equilibrio grafico, quindi bisogna prenderci un po’ la mano. Per creare un buon verticalismo, è molto importante sfruttare le sue potenzialità e le sue caratteristiche specifiche. L’esperienza ci ha insegnato che i fumetti pensati direttamente in verticale hanno molto più successo. Per fare un esempio, “I love my robot”, il fumetto che ha vinto l’ultima edizione del nostro contest, è forse l’opera che più di tutte, nella storia di Verticalismi, è stata pensata per la lettura verticale. Gli autori hanno poi pubblicato anche il fumetto cartaceo in un formato particolare, vendendone tutte le copie e la casa editrice Bonelli ha ingaggiato lo sceneggiatore, Michele Monteleone, per fare una versione della sua storia, adattata per Dylan Dog. Quindi, si può arrivare alla carta anche attraverso il digitale e non solo viceversa.

Valentina: Lavorare per il mercato del digitale comporta sinergie e tempistiche di lavoro differenti rispetto al cartaceo?

Mirko: Sicuramente comporta tempistiche differenti perché il cartaceo, sul lungo termine, ha bisogno di una grande programmazione a causa delle esigenze tipografiche, di trasporto e di magazzino. Anche per il digitale è necessaria una forte programmazione, ma ci permette di lavorare in un altro modo: le copie non vanno distribuite, né andranno mai esaurite e non ci sono problemi tipografici.

Valentina: Che tipo di difficoltà o, al contrario, agevolazioni, si incontrano nel coordinare vari talenti all’opera?

Mirko: Spesso i talenti non sanno di esserlo o non hanno ben chiaro cosa vogliano. Capita che alcuni autori abbiano troppa paura del giudizio altrui. In questo settore, un tipo di timore del genere è invalidante. Si può fare fumetti per molti motivi, tutti legittimi, l’importante è adeguarsi per ottenere l’obiettivo che ci si è posti. Se voglio pagare l’affitto grazie a questo lavoro, dovrò impegnarmi molto di più, rispetto a quando creo un prodotto per divertimento. Quando accade che gli autori hanno chiaro il proprio scopo, diventano molto stimolanti, pieni di idee, originali e questo per me è emozionante.

Valentina: A tuo avviso, ci sono differenze tra il processo di avvicinamento del pubblico al medium fumetto e quello di mercatizzazione di un determinato prodotto?

Mirko: E’ un processo coincidente perché il fatto che il fumetto, in questa società, abbia risposto alle dinamiche capitalistiche e si sia, quindi, massificato, ha giovato artisticamente al settore. Per fare un esempio, alcuni fumetti bellissimi, sono il risultato artistico della mercificazione, su amplia scala, di altri prodotti senza i quali, le case editrici, non avrebbero avuto i fondi necessari alla pubblicazione di queste opere. L’attenzione del pubblico nei confronti del fumetto come categoria commerciale, sta portando a far coincidere i best seller con i veri capolavori, ne è un esempio “Saga”, che oltre ad essere uno dei fumetti più venduti in America in questo momento, è anche un capolavoro. Questo processo sta portando a molti adattamenti fumettistici di classici della letteratura, cosa di cui sono molto contento.

Valentina: Il tuo ruolo all’interno di Verticalismi è assimilabile a quello di un editor, di un direttore artistico, di un talent scout, o a più di uno di questi insieme?

Mirko: Noi di Verticalismi cerchiamo di selezionare i fumetti che ci piacciono e di lasciarli così come sono, ma se troviamo degli artisti particolarmente ricettivi, ci piace provare a crescere insieme attraverso dei consigli. Chi ci ha ascoltato di solito ha ottenuto grandi traguardi. La realtà è che gli autori imparano da noi come noi da loro, anzi probabilmente sono loro a insegnarci di più.

Valentina: Da qui a cinque anni, come credi cambierà e grazie a chi, il mercato dei digital comics?

Mirko: Cambierà molto perché nell’arco di cinque anni il settore editoriale del cartaceo sarà legato quasi esclusivamente a prodotti di alto pregio, mentre quello dei digital comics sarà dedicato ai fumetti di consumo. Io lo immagino simile al mondo dei videogiochi: posso scaricare un videogioco, ma se mi piace davvero, a un costo maggiore, lo compro con gadget e action figure allegate. Contiamo sul fatto che le future generazioni di lettori non avranno nostalgia della carta. Il concetto è che l’opera d’arte rimane tale a prescindere dal supporto grazie al quale ne usufruisco. Il protagonista di questo cambiamento nel mondo sarà sicuramente Amazon con comiXology, ma mi piace pensare che Verticomics avrà un ruolo importante in questo senso.

Valentina: Che differenze trovi tra il mercato italiano dei fumetti digitali e quello di altri paesi?

Mirko: In realtà, se confrontate con le copie cartacee, la vendita di fumetti digitali è bassa, sia in Italia, che all’estero. Questo perché viviamo ancora in un’epoca in cui il pubblico è formato da nostalgici del cartaceo. Nell’arco di alcune decadi, invece, diventeranno adulti i bambini che oggi usano i tablet e gli iphone, il mondo dell’intrattenimento e della cultura sarà distante dalle logiche che oggi lo legano al cartaceo.

Valentina: Puoi raccontarci quali personalità del mondo del fumetto si stanno avvicinando alla tua iniziativa?

Mirko: La più importante è Roberto Recchioni, che si è avvicinato al progetto come advisor di Verticomics. Il fatto che un grande artista e influencer come lui, si stia dedicando alla digitalizzazione del fumetto mi rende ancora più certo di quanto ho affermato prima. Poi chiaramente c’è Zerocalcare, di cui ospiteremo il nuovo volume “Ogni maledetto lunedì”.

In generale devo dire che la platea dei professionisti italiani si sta dimostrando molto ricettiva nei confronti di Verticomics, cosa che mi fa molto piacere.

Valentina: Cosa puoi rivelarci dei vostri piani per il futuro?

Mirko: Posso dire che Verticalismi, con la nascita di Verticomics, non verrà assolutamente accantonato ma, anzi, avrà un ruolo ancora più importante nel dare una possibilità agli aspiranti professionisti. Per quanto riguarda Verticomics, avremo nel nostro catalogo i titoli di tutti i più grandi editori italiani.

 

Ringraziamo Mirko per questa lunga intervista, augurandogli tutto il successo che merita. Restiamo in attesa delle news che arriveranno a settembre. Se siete interessati a partecipare al contest di Verticomics, seguite questo link: http://www.verticalismi.it/contest-verticomics-2015-pilot/


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Valentina Marucci