China Disney by Donald Soffritti

Ciao a tutti! In questo breve tutorial proverò a parlarvi di... inchiostrazione Disney!

Come immagino avrete notato, Disney ha un tipo di inchiostrazione molto particolare: uno stile rotondo piacevole, caldo, che da sempre influenza più in generale anche il segno del fumetto umoristico europeo.

Il compito base dello stile di inchiostrazione del fumetto Disney, molto importante, è quello di rendere "tridimensionale" - quindi, "credibile" - il disegno stesso. Dare tridimensionalità vuol dire "dare volume". La sua caratteristica è quella del segno modulato sottile-grosso-sottile, ovvero un segno che parte sottile per poi prendere un certo spessore in base al piano di profondità in questione per poi tornare sottile.

Per rendere agevolmente tale effetto si utilizza il pennello, che permette di modulare il segno a piacere con la sola pressione della mano. Un tratto omogeneo - da pennarello quindi, con segno mono-spessore - uguale dall’inizio alla fine appiattirebbe il disegno, lo lascerebbe "bidimensionale", il ché non è di per sé sbagliato ma - indubbiamente - non confacente allo stile Disney. Prendete come esempio un segno come quello delle Superchicche: molto grafico, grosso, che non tira fuori i volumi, ma è chiaramente voluto e nel proprio contesto... indubbiamente piacevole.

Per dare volume dove serve ci sono regole ben precise da seguire, più o meno rispettate. Prendiamo come modello la testa di Paperino…

…e partiamo dal becco.

Se io lo inchiostrassi nel modo seguente, con un tratto da pennarello, risulterebbe un becco freddo, piatto, lontano dagli schemi disneyani:

Dobbiamo invece dargli volume, tirar fuori (con la china) tutte le sue rotondità.

La parte più spessa del segno di solito è proprio quella dove c’è la rotondità, il volume da far "sentire".

Due parole, prima di iniziare, sullo spessore da scegliere: dovrà trattarsi di uno spessore non eccessivo, perché altrimenti appesantirebbe troppo il disegno stesso. Lo spessore massimo che deciderete di applicare al personaggio sarà lo spessore massimo che utilizzerete anche nell’intero disegno, questo per dare omogeneità e bilanciamento all’immagine.

Ok, partiamo!

Iniziamo dalla guancia. La china qui deve far emergere che è cicciosetta, che è rotonda, partendo con un segno sottile che diventerà poi grosso all’apice della curvatura per poi rientrare e tornare sottile:

Fosse oculari e occhi. Qui il segno è sottile. È il punto in cui appoggiano gli occhi. Questa parte del becco è ben inserita nella testa e per farlo capire si utilizza un tratto sottile, come a voler dire che il resto del segno è dentro la testa. Le orbite oculari sono anch'esse abbastanza sottili:

Profondità del becco. La profondità parte con un segno sottile dalla testa, continuando quello delle fosse oculari per poi inspessirsi un po’ man mano che si avvicina alla curvatura esterna del becco:

Parte superiore del becco. Si parte con un segno sottile dall’interno, si fa tutto il giro della punta per poi rientrare più sottile a scomparsa dietro la parte che non si vede. La parte inferiore, quella che delimita l’intera parte superiore del becco, inizia con un segno un po’ sottile che parte da sotto la punta fino alla guancia, avendo il culmine di spessore a metà becco prima di arrivare alle fosse delle guance:

Cranio e ciuffi. Anche qui, per far sentire bene la sfericità dell’osso cranico, teniamo il punto di massimo spessore verso il centro del segno che andiamo a tirare, ovvero tra la guancia e il primo ciuffo. Dopodiché, inchiostriamo i due ciuffi anche qua modellando il segno e chiudiamo il pezzo mancante di cranio che va a inserirsi sotto la base del cappello:

Ora inchiostriamo la base del cappello facendo ben sentire che la testa ci va sotto:

Adesso il cappellino. È composto da due volumi pieni. Tali due "rigonfiamenti" vanno fatti percepire con lo spessore della china. Ma attenzione a come si parte con il segno, dalla base del cappello. Prospetticamente parlando, il cappello lo vediamo in testa a Paperino ma, ragionando in maniera tridimensionale, il basco continua anche dietro la base dello stesso. Partire con un segno sottilissimo dalla base è sbagliato perché implicherebbe che il cappello è attaccato esattamente in quel punto. Partiamo quindi NON con un segno sottilissimo ma con un segno che abbia già un certo spessore; poi allarghiamoci fino all’apice del primo rigonfiamento e scendiamo assottigliando il segno fino alla fine della prima parte.

Le due soluzioni a confronto:

Torniamo ora al nostro becco per terminarlo. La parte inferiore, come la superiore, ha le sue rotondità che vanno trattate con la stessa regola. Partiamo sottili da sotto la guancia, poi allarghiamo lo spessore e facciamo tutta la parte inferiore del becco fino al suo inserimento con l'altra parte.

Anche qui fate attenzione, vale lo stesso discorso del cappello: la parte superiore e quella inferiore del becco si uniscono in un punto che non vediamo perché coperto. Non arriviamo quindi con la china sottilissima ma facciamo sentire che il segno entra, va sotto, che non termina lì la sua corsa.

Ora possiamo mettere le pupille e il pennacchiotto del basco:

Il collo…

…e il fiocco. Per quest’ultimo, la regola è la stessa del basco. L’unico particolare al quale dovrete prestare attenzione è il segno che delimita il nodo nella sua parte interna.

Come potete vedere nell’immagine seguente, il nodo ha la sua estremità alla nostra sinistra delimitata da un segno di un certo spessore, lo stesso (massimo) che ho utilizzato per tutto il disegno, e l’altra, quella interna, da una linea invece più sottile. Questo per un motivo semplice. Utilizzare un segno più sottile per la parte interna del fiocco rende meglio l'idea del fatto che tale parte è - appunto - interna, mentre l'altra (quella alla nostra sinistra) perimetrale.

Questa regola vale per ogni oggetto disegnato con tale logica. Una finestra, un buco, una sedia ecc. dove c’è una parte interna e l'altra che fa “spigolo” o esce.

A concludere il disegno inchiostriamo la mantellina. Anche qui, diamo rotondità alla parte del colletto con uno spessore più grosso per poi assottigliarlo scendendo e ringrossardo andando verso la punta esterna. Stessa logica per la parte inferiore.

Ed ecco il nostro Paperino!

Spero di avervi chiarito un po’ di più le idee su questo tipo di particolare inchiostrazione e… alla prossima!

Tutte le immagini sono ©Disney

Donald Soffritti