COME REALIZZO LE MIE VIGNETTE. Di Armando Lupini.

Realizzare una vignetta richiede una naturale attitudine al disegno, nonché una buona dose di ironia e la capacità di convertire fatti, situazioni e semplici parole in testi umoristici.

Io solitamente realizzo, per le mie vignette, sia i disegni che i testi; in alcune occasioni, però, capita che qualche umorista "di penna" scriva battute per me cosicché rimane soltanto da comporre la parte grafica del lavoro.

Quella che propongo qui di seguito, è la prima vignetta da me realizzata nel lontano 2010 per un quotidiano online. E' completamente fatta a mano (lettering, didascalia e disegno) praticamente di getto, a pennarello.

Mi considero uno degli ultimi artigiani, nel senso che il tratto lo realizzo ancora a mano libera a differenza di tanti professionisti del settore (esistono strumenti come le tavolette grafiche che permettono di realizzare, con l'ausilio di appositi software, disegni e lettering tutto in digitale). Parto a volte da scarabocchi che nascono nei momenti di relax, a volte ancora invece da spunti sui quali sviluppare battute di immediata comprensione (è importante, in una vignetta, costruire la parte testuale in maniera tale che questa "funzioni") dopodiché sviluppo i personaggi. Da tenere sempre presente che, seppur la vignetta standard contiene il classico schema "a due balloon", si possono realizzare vignette anche con un solo soggetto... che sarà così unico attore.

Una volta fatto ciò, creo al computer i testi con word utilizzando dei font preinstallati (ve ne sono alcuni scaricabili gratuitamente) e li inserisco nei balloon che, di regola, si trovano cliccando sul menù su "INSERISCI>>FORME" e che sono denominati CALLOUT.

Ho due metodi per completare la tavola con il disegno: o lo realizzo a priori e lo inserisco come immagine, posizionandolo in prossimità dei balloon che sul foglio word potranno essere orientati verso i personaggi, oppure, una volta creati i testi con le relative vignette, stampo la pagina e ci disegno sotto.

Il tratto grafico lo realizzo a mano libera, come dicevo, a matita e, successivamente, lo ricalco in bella a pennarello con l'ausilio di un vecchio scanner nel quale ho posizionato un piccolo neon a luce fredda (in commercio, comunque, esistono degli "illuminatori" - tavolette luminose - da poter acquistare anche a prezzi contenuti).

Una volta realizzata la tavola, la scannerizzo in alta risoluzione (in genere è preferibile a 300 dpi) a colori ed una volta acquisita come immagine, si passa alla fase della colorazione.

Per colorare utilizzo Jasc Paint Shop Pro 8, un programmino che si può scaricare anche gratuitamente dal web. Inserisco l'immagine e ci lavoro un po' con lo strumento "gomma" (perché una volta scansionato, ci si accorge che il disegno presenta molte imperfezioni) e successivamente lo ricalco con il colore nero, per dare maggior definizione al tratto. Infine, lo coloro usando la "tavolozza" dove si possono trovare anche effetti con sfumature particolari.

Armando Lupini