Titoli... d'effetto!

L’estate è in arrivo! Dedichiamoci anche noi ai (pur noiosi) compiti per le vacanze…

Nono post del "corso" di scrittura creativa e narrazione di Marco Cerri:

Bene: aria calda quanto basta, il profumo dell’acqua salata dell’Oceano Atlantico e il canto dei gabbiani mi danno un senso di calma e relax... che posso solo passarvi col pensiero… E mentre voi siete ancora lì a studiare, il vostro Tutor si gode una meritata vacanza su un’isola sperduta. Vi lascio giusto con l’ultimo argomento pre-estivo del nostro corso: il TITOLO!

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Giunti a questo punto, una volta che abbiamo “confezionato” a dovere la nostra trama, essendoci calati nel ruolo di regista e narratore, dobbiamo calarci nel ruolo del "copywriter"!

Con il titolo l’autore si gioca tutto, con esso si presenta al lettore. E', il titolo, un po’ il “biglietto da visita” dell'opera. Ha, infatti, un importantissimo ruolo di "attrattiva" sui potenziali fruitori dell'opera stessa.

Studiare un titolo "che funzioni" è importante e a volte difficile (se si è alle prime armi…), al tempo stesso! Bisogna cercare un titolo di impatto, che sia inequivocabilmente in continuità con la storia stessa. Può, il titolo, rivelare un qualcosa - ma non troppo - della trama; e, per funzionare, non dovrebbe "mai" (??) - pochi sporadici esempi, per la maggior parte di film del passato, dicono il contrario (ma si tratta di titoli "confezionati" ad hoc, tipo il famosissimo "Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue", soggetto sceneggiatura e regia di Luciano Salce (1969)) - ripeto "mai" essere troppo lungo. Il titolo serve, cioè, ad introdurre il lettore nella storia e fargli capire che quella è una storia che vale la pena di essere letta. Ma soprattutto deve essere facilmente ricordabile! Ad esempio, tanto per fare una incursione nei fumetti: genere manga, “Naruto”, “One piece”, "Natsume degli spiriti”, “Assasination classrom” o, tornando in Italia, i bonelliani “Dylan Dog" e “Tex” fino ai classici internazionali Disney “Topolino” eccetera.

I titoli appena elencati, che - come detto e come chiaramente potete notare - sono brevi e concisi, sono adatti a storie in serie (difatti, ciò sono: storie in serie!); c'è da dire, comunque, che nella stragrande maggioranza dei casi (il "Topolino" ne è esempio lampante), all'interno delle testate (perché "testate" sono, i nostri esempi), possono esser presenti episodi singoli, autoconclusivi: in questi casi è solitamente presente un "tiitolo dell'episodio" che può rivelarsi un po’ più lungo ed articolato. Nel solito esempio di "Topolino", ogni storia ha un titolo a seconda dell’avventura trattata.

Altro punto fermo da tenere presente è il target a cui fa riferimento la nostra storia: se il pubblico è pre-scolastico o scolare non sono adatti titoli troppo difficili o raffinati con paroloni; se, invece, l'opera è destinata ad un pubblico adulto (seppur giovane), ci si può anche giocare un po’ su…

Da tenere altresì presente il "genere di storia": occorre che la "tonalità" del titolo sia in concordanza con quella della storia. Non possiamo fare un titolo “il goleador del Brasile” di una storia di astronavi guidate da alieni che vengono ad invadere la Terra per conquistarla…

A me sembra interessante seguire una direzione del tipo: "Titolo" appassionante per una grande storia d’avventura; "Titolo" sfumato per una storia d’amore; "Titolo" buffo e divertente per una storia comica/umoristica; "Titolo" clamoroso/catastrofico per una storia tragica.

Per ciò che riguarda la prima parte del corso di scrittura creativa e narrazione di Marco Cerri, qui su IMIM, per il momento ci fermiamo. Adesso il sottoscritto è atteso da una rilassante nuotatina... nella speranza che ciò non comporti necessariamente il dover fare incontri ravvicinati con grossi alligatori…

Durante l'estate rilassatevi, immaginate, scrivete ma soprattutto… divertitevi! Ci risentiamo a settembre... per le interrogazioni! Alhoa!


Visitate il blog di approfondimento www.loscrittorecreativo.blogspot.it, spazio entro il quale Marco Cerri ogni mese, parallelamente al corso pubblicato su IMIM, risponderà ai vostri messaggi trattando di soggetti, idee e storie da correggere o per qualsiasi domanda che esiga una risposta riguardo al lavoro dello scrittore/sceneggiatore che potrete mandargli all'indirizzo marcocerri1@me.com.


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Marco Cerri