(IN?)SOLITA Lucca!

Eccellente fiera, quest'anno, quella del Lucca Comics and Games.

Non lo dico tanto per il fatto di averne potuto riconoscere un diverso e più elevato livello organizzativo rispetto a quanto già apprezzato le scorse edizioni ma perché - per una volta - mi son sentito libero di girare la città non "ammanettato" dalle esigenze di accompagnatori, come me, fanatici solo del fumetto, ma con un compare d'avventure - comunque non più d'eccezione (mi sono "scorpacciato" nei mesi scorsi insieme a lui, Giuseppe Infante per la cronaca, anche il Romics e il Riminicomix) - appassionato "del tutto e del niente" che, se da una parte mi ha precluso (per motivi di tempo) la possibilità di spulciare con cura le pubblicazioni agli stand una per una, dall'altra, con curiosità e con garbo, mi ha in parte introdotto nei meandri di una Lucca che - ho meravigliosamente scoperto - accoglie visitatori offrendo una gran vastità di prodotti e di servizi a me fino a ieri ancora sconosciuti: dalla zombie walk all'area games.


Luccacomics 2017, locandina evento Zombie Walk

Comunque non nego che la maggior soddisfazione per la visita in fiera, come sempre, me l'han saputa "regalare" incontri con autori e non: da piazza Napoleone con Soffritti alla Self Area con Olivieri che ho potuto conoscere di persona soltanto quest'anno ma con i quali, per progetti inevitabilmente fumettistici che mi riguardano anche, tempo addietro in qualche modo ero già entrato in sintonia... a Daniele Cangi amico di vecchia data e in veste da giornalista per l'occasione, per la locale Tele Idea, che avevo sentito telefonicamente il giorno prima per fissare un incontro e contestuale intervista: ho svelato "soltanto a lui" anteprime sui miei prossimi impegni artistici...


L'amico Daniele Cangi: comico, cabarettista, presentatore...

I piccoli e medi editori sono a mio avviso i più interessanti, quelli che - per forza di cose - pubblicano prodotti non soltanto di autori noti e navigati ma anche e soprattutto di emergenti. Purtroppo devo dire che proprio questi ho dovuto in gran parte evitare, per rientrare nella mia Foiano a un'ora decente: le visite alle fiere di un giorno soltanto, che vanno dalla mattina alla sera ("da sole a sole" come si dice in Chiane), sono sicuramente intense ma anche per questo massacranti!

Due parole (quasi letteralmente) le spendo in senso vago: notevoli i Disney italiani che si sono susseguiti - come d'abitudine ormai - alla Panini e che han tenuto incontri per dei disegnini gratuiti, da Freccero alla Andolfo... e tutti gli altri più famosi fino ai bonelliani.

Poi ci sono gli eventi - ai quali non ho partecipato - e, con grande apprezzamento del pubblico, le aree dedicate (non so se si chiamino così): all'Oratorio di San Giuseppe era allestito lo stand per il Grouchomicon. Schierati per il firmacopie: Riccardo Torti, Tito Faraci - uno degli sceneggiatori più noti e apprezzati del panorama fumettistico italiano - e i gemelli Rincione.

Una lunga coda di appassionati "minacciava" pause pranzo e metteva a dura prova soprattutto il carpale di Giulio, fratello illustratore dell'altro Rincione, di Marco, lui sceneggiatore. C'è da capire come fosse più ambito avere lo sketch di un disegnatore piuttosto che un frettoloso autografo d'autore di testi sulle pagine di un fumetto: per questo forse - o più verosimilmente per il fatto che il target di visitatori in quel mentre era quasi esclusivamente di "sbarbati" lettori - era lasciato pressoché in disparte il (per me) ben più lodevole Faraci (non me ne vogliano i pur bravissimi giovani gemelli), ai testi attualmente e in passato per molte storie soprattutto non bonelliane, illustrate - quelle Disney - tra gli altri da Cavazzano, da Celoni, da Mottura, da Scarpa e da De Vita.

Io acquistavo l'albo da farmi autografare e, intanto, sentivo una standista gridare alle colleghe che si "atapinàvano" a vendere:

- Ci sono "Faràce" e Rincione che fanno autografi...

Non potendo stare zitto, mi permettevo così di correggere subito la ragazza:

- Tito FARACI, si chiama!

Al che, questa mi fa:

- Scusa... ma non me ne intendo!

La "tipa" giustificava il suo errore, con una naturalezza ancora e una semplicità che, ingenue e aggraziate, a quel punto mi dispiaceva già di avere contraddetto. Per finta solidarietà o per gentilezza, chiamatela pure come vi pare, "ringambando" falsamente così aggiungevo:

- Io lo so perché l'ho letto in cima a questo albo! - (quello che avevo appena preso in mano)

Tra i sorrisi irridenti di chi, sentendomi, era riuscito a capire l'antifona, dopo aver pagato proprio a lei mi portavo con quel fumetto in maniera decisa fino all'"ignoto" (scherziamo "Faràce", eh! Lo sai, siam toscani ;-) ) per averne anch'io - stranamente tra i non molti - un autografo sulla copia:

- Ciao Tito, come va?

- Un volto noto...!? - rispondeva alle mie parole lo sceneggiatore. Ci "provava", diciamo, ovviamente: data la mia indomita spavalderia a interpellarlo in maniera amichevole, provava il Faraci a formulare ipotesi su dove "evidentemente" dovevamo esserci già visti.

- No, no...! Sono attivo anche io nel campo del fumetto ma non c'eravamo mai incontrati prima d'ora: non ne avevo ancora avuta la fortuna! Son confidenziale, solo perché son sfacciato! Me la fai una firmettina qui?

- Sì, volentieri...! Come ti chiami?

- Emanuele!

Era sicuramente un po' confuso, il "Faràce", tanto che mi autografava il "Groucho" con evidente errore di distrazione (mi piace pensare, non certo per razzismo ma per precisione, che non abbia avuto dubbi a riguardo): uno "Ciao, Emanuela", al femminile. Subito dopo però corretto. Tanto era comunque forse la sua, di amarezza, per tal refuso, che allora silenzioso evitava di firmare la dedica, sotto, in maniera poi facilmente rileggibile...! La sigla in calce, infatti, sembra quasi volesse mascherare l'identità dello scrittore per confondersi, in tal modo, con il dubbio su altri bonelliani al pari famosi... con "Rubini"(?) o con "Recchioni"(?). Ce ne vuole, di fantasia, per capire il senso di quello scarabocchio!


Autografo con dedica dello sceneggiatore Tito Faraci sull'albo Bonelli fuori serie

Si tratta di Tito Faraci, gente, vi informiamo!

Mi sono divertito, comunque, anche per questo! ;-)


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Emanuele Upini