Il successo del "toscano"

Che si tratti di sigari o d'altro ancora, è quasi superfluo dirlo: il "toscano" va sempre di moda!

Argomentando di "toscani", oggi (e non soltanto) voglio parlarvi di umorismo: di quell'arte intesa, in senso lato, come la capacità sottile di rappresentare l'aspetto comico della realtà; ma anche di quell'arte intesa come spontanea e goliardica attitudine alla ricerca del piacere della simpatia, della compagnia, del buon vivere in una (soltanto apparente) leggerezza mai fine a sé stessa.

Della mia biblioteca fa parte un libro: "Le gucciole: all'insegna del buonumore" di Sergio Franceschini, foianese come me. Nel libro, sono dettagliati con straordinario sentimentalismo episodi buffi riportati per via del "sentito dire", capitati anni prima ai tempi in cui i nostri nonni ancora erano ragazzi. E si nota, nel Franceschini, oltre ad una innata capacità nel trattare gli argomenti con pulita espressività, anche la presenza costante di un imprescindibile affetto nei confronti sia dei fatti descritti sia dei costumi del tempo e del territorio, nel tono limpido dell'esposizione, quasi come a sintetizzare la fierezza del poter dire: «tutto questo mi appartiene!».

Anche di animi simili vogliamo raccontare, in "SPAESATI - il film" (per notizie riguardo la campagna crowdfunding del progetto, cliccare qui): «uno specchio di quel tessuto umano e sociale che compone, nella reale vita di paese, un caratteristico spaccato di società italiana» (tratto dal racconto "Spaesati#1", introduzione dell'autore, ndr).


Mireno Scali mentre legge il racconto "Spaesati#1"

Quali siano i percorsi comici che portano all'apice del divertimento e allo sfogo totale della risata non sta forse a me dirlo (anche se, documentandomi nei vari manuali delle mie collezioni cartacee, qualcosa in merito sarei capace di dirvi): io non sono un comico, tantomeno (ancora :-) ) un attore. Mi propongo, ad oggi, come fumettista e come scrittore: del resto, poi, in "SPAESATI" (di cui, assieme a Mireno Scali, io sono l'autore) interpreterei - e parliamo ancora al condizionale - il ruolo di un disegnatore...

Potrei al limite parlarvi - per restare in tema - di quelle che, ragionando semplicemente con spirito critico e da autodidatta, ho capito essere le differenze dell'approccio al tema (umoristico) tra il medium cinema e il medium fumetto: della diversa espressione ed efficacia, nei due mezzi, delle cosiddette "freddure", ad esempio...

Senza divagare troppo (si parlava di "toscani"), per aprire solo una parentesi vi dico brevemente che per quel che riguarda il linguaggio del fumetto si può far riferimento (tra le altre cose) anche a ciò che spiega l'IMMENSO (e non scherzo affatto, su "immenso") Renato Ciavola, storico collaboratore di IMIM, nello spazio del portale dedicato, appunto, alla sua Accademia Ciavola; ma... per il cinema?

Ve la butto un po' là... una battuta (forse già usata e riusata) tipo... «Catturato l'omicida: era l'idraulico, trovato in flagranza con un tubo in mano. Si cercano eventuali complici... il tubo dichiara: "Sono innocente!"». In una vignetta, come didascalia, sarebbe ok! Ma... nella gag di un film? La stessa "situazione", la si "racconterebbe" allo stesso modo? E... quali ne sarebbero i toni?

Vedremo...

Il "progetto SPAESATI" è basato sulla campagna crowdfunding rivolta a produrre un film comico e un fumetto (come sorta di spin-off) per la più originale e divertente celebrazione del trash! Sia per mezzo del film che per mezzo del fumetto, in un certo modo, si tratterà di "toscanità" ("Ciofo in Chiane", il fumetto: la parola "Chiane" sta per "Valdichiana", una valle della bassa Toscana, ndr). (Per saperne di più, visitate la pagina IMIM riportante le principali info sul progetto: >>crowdfunding "SPAESATI")

Il connubio con Mireno, attore comico e cabarettista (nonché "regista"... chissà!), ci ha portati entrambi anche all'individuazione dei migliori nomi di caratteristi (perlopiù "toscani", ma non solo...) per dei ruoli "cuciti" su misura, per il film. Valuteremo più avanti le soddisfazioni professionali cui tale connubio potrà portare... Magari - hai visto mai - imparerò "anche" io, davvero, "anche" a fare l'attore ;-)


Il duo comico de "Glimpuniti", al secolo Stefano Rossi e Franco Landini

Qui di seguito, riporto l'estratto di un testo scritto da Mireno circa la comicità toscana:

"Made in Tuscany": la buona cucina, i bellissimi paesaggi, il vino e... la comicità, che rivisita argomenti in maniera irriverente e provocatoria: piccante come il sesso (dalla topa al culo), spaziando fin sulla politica e sulla religione.

Uno dei film che ha sdoganato la comicità toscana è “AMICI MIEI” di Monicelli.

Le radici dello stile vanno però ricercate nella Firenze rinascimentale, dove uno sconosciuto Dante Alighieri presentava la "Divina Commedia" agli editori Mario & Vittorio Cecchi & Gori. Questi si accorsero immediatamente del potenziale letterario del loro concittadino e subito gli fecero sottoscrivere un contratto che prevedeva anche spot televisivi (che poi quelli interpretati da Dante sono andati perduti ma alcuni suoi sosia interpretano ancora sue scenette a scopo "pubblicitario").

Poi un certo Leonardo Da Vinci che scriveva barzellette, tant’è che voleva partecipare a “LA SAI L'ULTIMA” ma venne escluso perché pare copiasse da altri.

Come non citare il Boccaccio che pare ricordasse un po’ il Ceccherini.

Tanti furono gli stornellatori, cantori con testi irriverenti e detti toscanacci.

Si affaccia poi Benigni con Monni e Mario Pachi con lavori comico politici e ben presto Benigni si dissocia dagli altri rappresentando in qualche modo il toscano comunista; dopo incontra un certo Cerami, siciliano che parla romanesco, comunista che è milionario definito grande scrittore e scoprono, assieme, che “LA VITA E' BELLA”. Presi da una certa invincibile foga, si cimentano anche in un rifacimento del "Pinocchio" sbagliando però la scelta  del legno (che non era proprio proprio di "pino").

Poi il Nuti cantore delle puppe... ma lui di salute cagionevole.

Un certo Giorgio Ariani, il Pierino dei toscani.

Hendel, poi Panariello innovatore di battute “telefoniche” e con tutta la sua compagnia di comici di “Aria Fresca” che fanno stagione.

Leonardo Pieraccioni che è riuscito nell’intento di intristire il mondo, si distacca dalla comicità toscana e non fa ridere; nonostante questo, una gentil signora lo volle a corte e Carlo e Giorgio lo supportarono per qualche fiorino.

Anche un sosia di Pieraccioni divenne famoso con la satira politica: un certo Renzi.

Altri comici talentuosi dai quali i più noti traevano i testi, ebbero a perdersi fra le cosce di lussuriose donzelle e ottimo Chianti.

[Queste notizie sono riprese dal diario segreto di Vittorio Cecchi & Gori che termina con una poesia sul culone della Marini. Il resto è attualità]

Mireno Scali in uno spot pubblicitario per il crowdfunding del progetto"SPAESATI"

Ultima nota di questo articolo riguarda - doverosamente - il duo de "Glimpuniti" al secolo Stefano Rossi e Franco Landini, comici cabarettisti (toscani, ovviamente), che per noi - oltre che ad essere tra i membri dell'Associazione Culturale "Alò" che (assieme a IMIM Lab) promuove e sostiene il progetto - rappresenta un'ottima soluzione per ruoli da "condimento" per la realizzazione del film. Personaggi minori ma mai di secondo piano, come - ho preso il via a fare gli esempi - quelli del Gatto e della Volpe (da Collodi: siamo "toscani", anche nelle citazioni) del "Pinocchio" di Comencini (anche se Franco e Ciccio eran siculi... ma vedrete: ci sarà spazio per tanto e altro ancora... in "SPAESATI"! (click qui))

P.S.: Parlando del "Pinocchio" della trasposizione video, non ho citato io il simil-prodotto cinematografico di Benigni solo per non rischiare di cadere in un conflitto d'interessi (Mireno "sosia di Benigni" docet ;-) )

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Emanuele Upini